Anchor è una delle app per la creazione di podcast disponibile sul mercato ed è concepita come one-stop shop di podcasting. L’app è gratuita e offre l’opportunità di registrare i podcast, editing e hosting. Queste funzioni sono supportate sia da telefono che online su Anchor.fm.
Anchor è uno strumento pensato per ogni podcaster: puoi registrare da diversi dispositivi, come smartphone o tablet, puoi costruire i tuoi episodi in diversi segmenti e decidere di aggiungere delle transizioni tra uno e l’altro, permette di importare un audio già esistente e aggiungere un audio di background usando la libreria di Anchor. Puoi anche convertire file video in audio e creare copertine personalizzate in pochi secondi.
Con Anchor è possibile registrare dei podcast con persone a distanza, potrai avere ospiti speciali che si trovano dall’altra parte del mondo che potranno unirsi a te senza bisogno di app o di registrazione. Puoi trasformare i tuoi podcast in video animati con la trascrizione delle tue parole. Il tutto con un servizio 100% free hosting per mantenere tutti i contenuti sempre accessibili senza limiti.
Con tutte queste funzioni, Anchor sembra essere davvero lo strumento perfetto per creare un podcast, ma è davvero così? In questo articolo ti mostro i principali vantaggi di Anchor, come si usa e quali sono i miei pro e contro dopo aver avuto un’esperienza con questa piattaforma.
Anchor come piattaforma di hosting. La mia opinione
Anchor fornisce un hosting gratuito e illimitato, senza periodi di prova o limiti di archiviazione o vincoli. Il podcast è uno strumento potente per veicolare il tuo messaggio ed è giusto che sia sempre disponibile e libero.
Se come me ti piace creare un effetto drammatico con soundtrack sonoramente intensi, avrai bisogno della gamma completa di suoni disponibile per il pubblico. I miei bit rate sono solitamente dai 256 kbps in su. Molte piattaforme di hosting a pagamento supportano una velocità massima di 128 kbps e si tratta di un’ottima velocità per la registrazione di persone che parlano. Questa velocitàn è sufficiente per coprire il solo parlato base. Ma se utilizzi la musica per aggiungere un effetto sonoro e drammatico a quello che stai raccontando e cerchi di creare un mondo immersivo, i 128 kbps perdono alcune frequenze alte e basse.
Su Anchor i podcast caricati mantengono la dimensione dei 256 kbps e la qualità dell’audio rimane alta. Tuttavia, il limite massimo di caricamenti su Anchor è di 250 mb. Questo limite è da tenere a mente solo per i file WAV che potrebbero superare questo limite, ma sarebbe quasi certamente impossibile.
Riguardo l’hosting gratuito
Avere a disposizione un servizio di hosting illimitato sembra essere proprio una buona cosa. È fantastico poter caricare tutto ciò che vuoi in maniera completamente gratuita. Ed è una funzione interessante sia per i podcaster professionisti sia per chi fa podcast per hobbie.
Un vecchio detto dice che quando un servizio ti viene offerto gratuitamente tu sei il prodotto, non il cliente. Per questo bisogna prestare particolare cautela con i servizi gratuiti. Se fai podcasting per il tuo brand o per il tuo business, è il caso di usare un servizio a pagamento. I costi in giro non sono poi così eccessivi, poco più di un paio di caffè al mese. Ecco alcune dritte se stai cercando modi per creare la tua presenza online come brand.
Vale la pena di avere un servizio che funzioni per te e per il tuo podcast, per esempio, se dovessi avere bisogno del servizio clienti, è molto meglio che siano completamente disponibili per te come cliente pagante. In ogni caso è necessario avere un servizio più solido sul quale investire i tuoi sforzi di podcaster. Anchor resta un buon strumento per principianti che vogliono testare le capacità di fare podcast e divertirsi.
Pubblicazione e distribuzione
Nei servizi di hosting multimediale ti basta caricare il tuo episodio per far sì che questo appaia praticamente su tutte le piattaforme come Spotify, Apple Podcasts e Google Podcasts. Per prima cosa però e necessario proporre il vostro programma a queste piattaforme. Si tratta di una cosa che va fatta una sola volta, quando il programma è approvato, allora gli episodi verranno caricati automaticamente su ognuna di esse.
In questo ambito, Anchor è un passo avanti a tutti perché gestisce questa opzione per te. Quindi se stai pensando di accrescere il tuo show in modo serio e a lungo termine, assicurati di aver disattivato questa opzione automatica su Anchor. Infatti Anchor fa in modo che tu possa raggiungere molto più pubblico e avere l’opportunità di far sentire la tua voce inserendo i tuoi podcast automaticamente ma potrebbe avere degli effetti indesiderati.
Se vuoi che il tuo programma di podcast si trovi su Apple Podcasts, ti consiglio di non attivarlo tramite l’opzione automatica di Anchor perché così facendo il tuo programma arriverà su Apple Podcast tramite l’account di Anchor e non il tuo, e tu non potrai più accedere alle statistiche per monitorare i tuoi progressi. Le statistiche sono molto utili a lungo termine perché ti permettono di valutare gli abbandoni e i completamenti di ogni singolo episodio.
Solo tramite la gestione e il monitoraggio autonomo delle statistiche potrai capire a quali contenuti è interessato al tuo pubblico, cosa li spinge a fermarsi o a saltare delle parti e molti altri comportamenti. Sottoscrivi il tuo show manualmente a iTunes/Apple Podcasts e disattiva la distribuzione automatica.
Monetizzare i podcast con Anchor
Anchor offre la possibilità di monetizzare inserendo annunci nei tuoi episodi. Per ottenere dei guadagni non indifferenti dovrai però bisogno di migliaia di download per episodio. Inoltre, dovrai decidere se il poco denaro guadagnato valga il fastidio che gli annunci possono causare al tuo pubblico.
La configurazione della monetizzazione con Anchor è facile da attivare. Quando crei il tuo primo podcast con Anchor impostalo con la sponsorizzazione. Si tratta della lettura e registrazione si un annuncio pubblicitario, che puoi fare sul momento, oppure registrare, editare e caricare. Anchor offre un CPM di 15 dollari, in termini di podcasting significa costo per mille download per episodio.
Per inserire l’annuncio creato in diversi episodi basterà caricarlo e modificare gli annunci. Tratta l’annuncio come se fosse un segmento di un episodio e posizionalo all’interno dei vari podcast. Fare questo inserimento in maniera manuale ti garantisce che l’annuncio non venga riprodotto nel bel mezzo di una frase o che arrechi fastidio smorzando l’attenzione dell’ascoltatore. L’interfaccia è molto semplice e ti consente di inserire l’annuncio proprio dove lo desideri.
Registrare ovunque con Anchor
Una delle caratteristiche più interessanti che ha fatto in modo che Anchor si distinguesse nel panorama del podcasting è la possibilità di registrare i podcast da smartphone, con il semplice ausilio dell’app.
Questo tipo di flessibilità ti permette di registrare anche mentre sei fuori casa e stai facendo altre cose. Se ti imbatti in una opportunità improvvisa mentre sei fuori casa di parlare con qualcuno di un argomento interessante, ti basta usare lo smartphone e avviare il microfono incorporato al tuo telefono. Ma puoi farlo chiaramente anche con altri microfoni, se vuoi.
Puoi collegare i tuoi microfoni piccoli e portatili ad Anchor e camminare e parlare con persone e nel frattempo registrare. Stessa cosa per quanto riguarda il tuo PC.
La registrazione in qualsiasi ambiente è un indubbio vantaggio. Tieni presente che questa avviene nel formato M4A e non MP3 o WAV. Ciò significa che registra in 32 bit al secondo. Questa velocità è abbastanza buona per interviste e conversazioni colte sul momento. Al momento, non poter registrare con formati non compressi come wave o AIF è comunque una severa limitazione.
Costruire un episodio su Anchor
L’interfaccia per la costruzione e organizzazione dei segmenti nell’episodio è molto semplice. Puoi decidere l’ordine che desideri, inserire i tuoi annunci nei segmenti. Anchor ti consente di ridisegnare il tuo episodio ogni volta che vuoi.
Per caricare un file esterno ricorda il limite massimo già detto di 250 mb. Probabilmente non potrai caricare un file WAV superiore ai 15 minuti circa. Per farlo dovresti comprimerlo in MP3 o dividerlo per lavorarci in Anchor.
Una cosa che Anchor non permette di fare decentemente è l’editing. Anche da browser web, questa risulta a dir poco impossibile e non esiste un modo reale per accedere alla modifica dettagliata nell’editor online. Quello che puoi fare è però scaricare l’audio e modificarlo con un normale software di editing di podcast. Il fatto che Anchor non permetta di pulire, zoommare, modificare o rimuovere il silenzio è alquanto deludente.
Anchor review in sintesi
In sintesi, Anchor rappresenta una buona opzione per molti podcaster e una molto scarsa per altri. Se vuoi testare il mondo dei podcast e non ti senti ancora sicuro e stai cercando una piattaforma completamente grautita, Anchor resta un’ottima soluzione. Effettivamente fa il suo lavoro molto bene.
Ma se pensi di lanciare una serie di podcast per la tua azienda e desideri avviare un progetto a lungo termine, sarebbe il caso di optare per uno strumento a pagamento come Buzzsprout, Captivate, Podbean ecc…
In alternativa, visto che Anchor non è il massimo per quanto riguarda la registrazione, potresti optare per un registratore esterno e poi caricare qui i tuoi audio.
Se stai cercando qualcosa con il quale editare i tuoi episodi, allora ti consiglio Alitu.