Siamo nel mondo della SEO, dove spesso le cose sono più semplici e intuitive di quello che pensiamo: è il caso delle pagine con contenuto scarso.
Un sito web è costituito da tantissime sezioni, articoli, immagini e tanto altro, pensare che sia tutto utile agli occhi dell’utente è illusorio, ci saranno sempre delle parti interne al tuo portale che non forniranno valore a chi le visita. Ed è giusto così. Ma dal punto di vista SEO le cose sono un po’ differenti: dobbiamo distinguere tra le pagine non utili agli utenti per loro natura e quelle che invece potrebbero esserlo solo in seguito a una scelta consapevole.
Proviamo a pensare ad esempio a tutti quei contenuti nati semplicemente per soddisfare alcune imposizioni legali o burocratiche, dalla privacy alla pagina di bilancio aziendale. È ovvio che su Facebook la sezione della privacy è di importanza primaria per gli utenti, ma sicuramente non è altrettanto su siti web legati a piccole e medie imprese come, ad esempio, quello di una gastronomia di quartiere a cui non dai nessuno dei tuoi dati sensibili. Ciò nonostante, l’informativa sulla privacy deve essere presente in entrambi i portali. Questo è il tipico esempio di pagine che possono non essere utili agli utenti per loro natura.
Al contrario, prova a fare clic su un tag qualsiasi di un qualsiasi sito web e quasi certamente ti troverai davanti a una schermata semivuota con solamente link di rimando ad altri articoli, peraltro, non particolarmente coerenti tra loro. Questa è una pagina con contenuto scarso e di poca utilità all’utente. Tuttavia, è raro che qualcuno navighi verso una pagina archivio del genere, il problema sono, come sempre, i motori di ricerca.
I motori di ricerca scansionano anche le pagine con contenuto scarso
Mettiamo il caso che il tuo blog ospita un centinaio di articoli e ognuno di essi è contrassegnato da due o tre tag. Questi tag a volte combaciano, incrociando diversi articoli, mentre altre volte sono creati appositamente per categorizzare un singolo contenuto. Nel primo caso almeno avrai creato una pagina web più o meno utile per gli utenti, nel secondo caso assolutamente no. Dal punto di vista dei motori di ricerca invece entrambi i casi presentano la stessa priorità di scansione (a meno che tu non abbia impostato qualcosa di diverso) e perciò utilizzeranno gli stessi criteri per assegnarvi un punteggio. Questo sarà piuttosto basso, anche se per motivazioni differenti.
Come influiscono le pagine con scarso contenuto sul crawl budget?
- Pagina tag con molti articoli. In questo caso il problema è la formazione di una pagina web zeppa di link e con pochissimo testo, perciò i crawler di Google faticheranno a individuare l’argomento della pagina stessa e verranno invece dirottati in un loop di scansione articolo -> tag -> articolo. In alcuni casi ovviamente è qualcosa di positivo, in molti altri si tratta solamente di uno spreco di crawl budget.
- Pagina tag con un solo articolo. In questo caso il problema è piuttosto ovvio, da questa pagina web gli utenti non trarranno alcun beneficio mentre i crawler dei motori di ricerca la tratteranno esattamente come se fosse un qualsiasi altro contenuto e, a causa della scarsità dello stesso, lo valuteranno male.
Ottimizzare o evitare di creare pagine con contenuto scarso?
Ormai ti sarà chiaro, ci sono pagine web che spesso vengono tralasciate e purtroppo per loro natura rappresentano un contenuto poco utile o quantomeno scarso. Le possibilità sono due: evitare di crearle oppure impiegare del tempo per ottimizzarle al meglio.
Non c’è una scelta giusta e una sbagliata, dipende dal progetto web che stai realizzando e perciò difficilmente è possibile dirlo da esterni. Ad esempio, potresti trarre vantaggio da pagine archivio (come tag per i blog o filtri per gli e-commerce) per fornire ai tuoi utenti un percorso di navigazione alternativo e coerente con il tuo business.
Magari hai scelto di utilizzare categorie fortemente SEO per suddividere gli articoli e con i tag potresti invece proporre gruppi di post tematizzati in modo più umano. Molto spesso, infatti, non ha senso creare decine di categorie su un sito web, ma potrebbe essere un’idea utilizzare dei tag per collegare articoli appartenenti a categorizzazioni differenti.
Se questo però non è il tuo caso, un’alternativa per risolvere il problema delle pagine con contenuto scarso è metterle in no-index.
No-index
Si tratta di un’indicazione che ha effetto solamente sui crawler dei motori di ricerca. Scegliendo di impostare una pagina in no-index, in pratica, stai comunicando Google che non deve perdere tempo a scansionare e indicizzare quella determinata risorsa. In alternativa puoi anche bloccarla modificando il file robots.txt, un contenuto presente sul tuo sito che stabilisce le regole per gli spider dei motori di ricerca. Valuta con attenzione il da farsi, perché decidere a priori di escludere un tuo contenuto dalle analisi di Google significa anche avere la certezza di non includerlo nel posizionamento in organico.